Il Manuale del Recupero della Regione Marche, presentato in anteprima nel Teatro Comunale di Grottazzolina.
Nel Teatro Comunale Ermete Novelli di Grottazzolina sabato 1 dicembre si è parlato di recupero dei centri storici.
Una pagina di Italia positiva. Con un piccolo centro che al sabato pomeriggio offre ai concittadini un dibattito su come conservare le proprie antiche mura, anziché invitare nel bel teatro un qualche cantante della raitivù. Con una laureanda della Facoltà di Architettura di Pescara che espone ed illustra la propria tesi di laurea dedicata al recupero della bellezza di Grottazzolina. Con vari architetti afferenti a svariate università e dediti ad illustrare il proprio lavoro a vario titolo in connessione con il recupero dell'antico centro marchigiano.
Con l'opportunità, colta da chi scrive, di presentare per la prima volta all'esterno il Manuale del Recupero della Regione Marche. Ovvero: circa cinquecento tavole grafiche in formato A3, disegnate in autocad e qua e là completate a mano, con i rilievi di altrettanti particolari costruttivi premoderni reperiti in un'ottantina di comuni storici delle Marche, corredati ciascuno con l'indirizzo e il numero civico del luogo d'individuazione. Sulla falsariga di quanto chi scrive fece già con il precedente Manuale del Recupero della Regione Abruzzo, edito in un doppio volume dalla benemerita DEI, Tipografia del Genio Civile.
Ancora un'opera dedicata alle Amministrazioni, alle imprese, ai professionisti, ai privati, agli artigiani. Che comprendano l'importanza, l'urgenza e l'eticità di copiare quei particolari costruttivi nelle loro realizzazioni e nelle loro progettazioni. Trentacinque tavole grafiche raffiguranti in vari dettagli le murature nelle realizzazioni tradizionali premoderne nelle Marche. Trentacinque tavole grafiche di coperture. Ventiquattro tavole grafiche di cornicioni. Ventuno tavole grafiche di comignoli. Ventotto tavole grafiche di solai. Undici tavole grafiche di volte. Trentacinque tavole grafiche di scale. Otto tavole grafiche di complementi. Undici tavole grafiche di pavimentazioni interne. Nove tavole grafiche di camini, fornelli ecc. Novantatrè tavole grafiche di pavimentazioni esterne. E poi pavimentazioni di terrazzi (1 tav.), di vani di porte e finestre (38 tavv.), ringhiere di terrazzi e balconi (17 tavv.), grate per finestre (14 tavv.), roste (7 tavv.), prevenzione antisismica premoderna (5 tavv.), fontane e pozzi (10 tavv. ), passaggi coperti (17 tavv.)......
Un commento a margine del piccolo ma utile convegno: tanti auspici, tanti “si dovrebbe”, tanti “occorrerebbe” nel cantiere di restauro lasciano il tempo che trovano. La qualità deve essere espressa in esecutivi in scala uno a uno. Tutt'al più uno a cinque. Dal che si deduce necessariamente la necessità che si abbandonino gli auspici generici e si alleghi un Manuale del recupero regionale a ciascun regolamento di gestione dell'edilizia storica in ciascun piccolo comune. Così da obbligare progettisti, imprenditori, artigiani e privati a fare del Manuale uno strumento fondamentale per le loro manutenzioni. Attendiamo al varco, mettendoci a disposizione, i primi piccoli centri storici che del Manuale del recupero delle Marche vogliano sperimentare da subito un utilizzo attivo. Per un recupero e un ripristino positivi, non limitati ad inutili divieti, regolati dalle graficizzazioni delle abitudini costruttive dei vecchi mastri. In piena consapevolezza degli andamenti dell'ordito e della trama, nel tessuto storico urbano.