LETTURA DI UN RITRATTO DI GODEBSKJ A FIRMA RENOIR.
L’oggetto della successiva riflessione è un dipinto, firmato da Auguste Renoir, sul quale appaiono, sul retro della tela, la data del 1878, ed il riferimento allo scultore Godebskj,dichiarato come soggetto esplicito (“Portrait de M. Godebskj”). Questi, maggiore di sette anni di Renoir, era abitualmente interessato a proteggere e aiutare i pittori rifiutati dai Saloni ufficiali di esposizione, i quali, poverissimi, stentavano nel trovare sostento, oltre a reperire il materiale per i loro dipinti.
I non ammessi al Salone ufficiale esponevano, quando potevano, nei cosiddetti “Salon des Refusés”, fondati nel 1863 da Napoleone III. O in altre occasioni esponevano nella rassegna nota come “Società degli Irregolaristi”. Non era il solo del resto, Godebskj, a propagandare il lavoro degli artisti esordienti. Il fotografo Nadar, a sua volta, ospitava nel suo studio collettive di giovani artisti (nati più o meno intorno al 1840) riuniti sotto il nome di “Società anonima dei pittori, scultori e incisori". I protagonisti di avventure di questo tipo erano Alfred Sisley, Edgar Degas, Claude Monet, Berthe Morisot, Auguste Renoir, Paul Cézanne, Camille Pissarro. I soggetti prediletti nelle loro opere erano quasi sempre la natura e in essa le scene di vita borghese. In comune quegli artisti avevano soprattutto le modalita’ proprie della tecnica pittorica. In essa il disegno inteso come linea di contorno risultava completamente abolito, tutto essendo reso notoriamente tramite la luce e i colori. Per raggiungere risultati di tale tipo dai pittori è noto come venissero stesi i colori sulla tela in base ad una serie di macchie e di tocchi rapidi che, visti da lontano, davano l’impressione della vibrazione dei cambiamenti atmosferici.
Erano soprattutto gli artisti del movimento Impressionista a beneficiare delle possibilità di esporre in Esposizioni alternative. In particolare il movimento impressionista risulta come esponesse frequentemente ai Refusés, tra il 1876, e il 1879. Dal che, in rapporto alla tendenza dei giovani impressionisti ad esporre in esposizioni alternative, potrebbe spiegarsi l’assenza di menzione del “Portrait de M. Godebskj” dai cataloghi dei Saloni ufficiali di quegli anni. Probabilmente delle esposizioni dei Refusés potrebbe trovarsi riferimento piu’ puntuale nei giornali dell’epoca.
Della consuetudine e frequentazione con Monsieur Godebskj nel lungo periodo povero e di minor successo di Renoir, addirittura un trentennio, si hanno testimonianze diverse, la piu’ importante delle quali riferisce del fatto che negli anni ‘60 Renoir, allora piu’ che quindicenne, frequentava la scuola di disegno e ceramica fondata da Godebski a Fontaineblau nella quale scuola lo stesso Renoir lavorava per guadagnare qualcosa.
Del periodo successivo, nel quale Renoir raggiunge la fama, intorno agli anni ‘90, si hanno testimonianze delle dimestichezze consolidate di Renoir con la famiglia Godebskj. Ad esempio in occasione della morte di Stèphane Mallarmè, il 10 settembre 1898, da Julie Manet risulta annotata nel suo diario la presenza di Renoir nella cerchia di amici invitati dopo i funerali da Misia Godebska e dal di lei primo marito Taddeo Natanson nella loro casa di Villeneuve sur Yonne.
Di quella riunione esiste una foto che mostra il pittore Bonnard, Ida e Cipa (Cyprian figlio) Godebskj, nonché Renoir e Misia Godebska con il marito Taddeo Natanson. Oltretutto, a confermare i loro stretti rapporti esiste anche un noto ritratto di Misia Godebska eseguito nel 1904 da Renoir. Mentre invece per quanto concerne, “Portrait de M. Godebskj”, del 1878 in base alla datazione sul retro della tela e alla fisionomia piuttosto giovanile della figura maschile effigiata, tutto fa credere che esso sia stato eseguito negli anni difficili di Renoir.