GUIDA AI PROGETTI NEL BORGO MAREMMANO DI PERETA

Sono stati stanziati trentottomila euro per la realizzazione del parcheggio di Pereta, piccolo borgo con le sue mura, appartenente al Comune di Magliano in Toscana. Quel territorio maremmano ha mantenuto una sua fisionomia di estrema gradevolezza anche grazie alla povertà che tutto sommato ha visto contenere in esso le modificazioni innovative moderne. E’ davvero in effetti una grande fortuna e un miracolo che Pereta tuttora riesca a determinare innamoramenti in chi vi si imbatte. Cosicchè dopo tutto non sono tante le alterazioni in cemento armato, le pavimentazioni stradali in asfalto o piastrelle prefabbricate, i guard rail di zinco, e via via quanto pareva agli amministratori utile per attribuire una caratteristica di modernità al borgo. Non sono pochi quanti ancora pervengono a Pereta con ammirazione; tanto che ancora la scorsa settimana in merito a questo borgo si leggeva sul quotidiano LaRepubblica: “...minuscolo, arroccato, fuori dal tempo, i vicoli stretti, le mura aldobrandesche, i rintocchi della storia alla campana della Torre dell’orologio...”.Allora sarà possibile nonostante la realizzazione del parcheggio non intaccare le caratteristiche che Pereta detiene di borgo perduto pur concedendo una funzionalità al parcheggio che non sia deturpante, da periferia urbana? Vittorio Sgarbi nel tempo in cui ha operato a Sutri come sindaco ha conseguito attraverso strumenti di gusto l’inserimento tra i Borghi più belli d’Italia. Ma fin dall’inizio egli aveva avuto idee chiare e si era scagliato contro i vasi di plastica e di cemento nelle strade e negli androni; e anche contro gli infissi in alluminio, contro i comignoli di cemento e i climatizzatori sui tetti. Diffondendo piuttosto per le strade di Sutri vasi in cotto realizzati a Deruta.Precedentemente alla diffusione nei borghi di arredi in cemento, in plastica, in alluminio o di pompe di calore, ci si serviva abitualmente per il decoro e per i dettagli abitualmente di ciottoli, di pietre, del legno, del ferro battuto. Cosicchè era spontaneo che ne detivassero vicoli e spazi di grande fascino. Avvenendo poi che qualunque muro, realizzaro magari a secco con pietre sovrapposte, con il filo inclinato a scarpa, oltre che a conseguire un migliore contrasto ai terremoti, determinava già di per sé grande parte del fascino nel borgo. Come si potrà ora realizzare un parcheggio a Pereta, a ridosso delle mura trecentesche e della porta urbana,che conseguendo i requisiti positivi della contemporaneità, possa non costituire una retrocessione per quanto riguarda quel contesto? Dal momento che è trascorso il tempo in cui si considerava degno di attenzione solo il costruito interno alle mura urbane, oggi quanto è immediatamente esterno ad esse va considerato con la medesima attenzione Nel senso che non può più essere considerato degno il borgo interno alle mura, trascurando il panorama esterno e il territorio, nello specifico quello maremmano.In vista che si concepisca e si realizzi il parcheggio a Pereta, occorreai progettisti e agli amministratori si offra un supporto che determiniun miglioramento di quel contesto, o quanto meno non dia luogo addirittura adun peggioramento. Non vorrei intraprendere considerazioni molto complesse, come ho fatto in tante mie pubblicazioni, e determinerei piuttosto una base di appoggio efficace e pragmatica.1. Un primo fondamentale suggerimento consiste nella possibilità che il progettista del parcheggio si avvalga della raccolta da me predisposta allo scopo,in merito ai modi costruttivi premoderni, nel mio “Manuale del recupero della Maremma grossetana”, pubblicato inEsempi di Architettura. Laddove egli troverà numerose modalità costruttive attraverso le quali filtrerà il progetto. Nel caso in cui tale riferimento manualistico riferito alle modalità costruttive premoderne apparisseancoraal progettista in qualche modo troppo teorico o complesso, per costituire una modalità concreta di supporto, a costo che il nostro approccio possa rischiare di apparire addirittura superficiale, piuttosto che cadere nell’ipotesi di un deturpamento identificabile nell’attuazione di tecniche di cantiere moderniste, proporrei piuttostoun secondo livello di supporto. 2. Ci si potrebbe riferire in questa seconda ipotesi,in un’assunzione di concrete esemplificazioni di carattere cotruttivo,al Castello della Marsiliana, che nella continuità delle manutenzioni e dei restauri dedicati nel tempo a quel complesso monumentale, ha dato luogo ad un vero e proprio Manuale reale e concreto delle modalità costruttive premoderne, coerente con la cultura architettonica tradizionale del territorio maremmano. Un’osservazione attenta che dovremo attribuire ai dettagli in entrambe le due ipotesi, (1) a costruiti in pietra, in legno, in ferro, in cotto, nell’ambito della Maremma grossetana, oppure più immediatamente (2) al complesso del castello della Marsiliana, entrambecostituiranno per il progettista del futuro parcheggio del borgo di Pereta una guida sicura e meditata per quanto riguarda estetica e modalità costruttive.Le quale non resteranno che d’essere completate nella continuità del verde dei lecci, degli ulivi e dei cipressi. Da queste ultime risulterà schermata e attenuatal’inevitabile mare di lamiera. Qualora non si adottasse un puntuale riferimento alla possibilità di questo doppio percorso si dovrà accettare che ad un parcheggio piu’ ampio debba corrispondere una fionomia più sciatta e piu’ banale per il borgo.